

Dal Sole 24 Ore del 15 aprile 2023
La ZES Adriatica è tra le finaliste mondiali candidate ad ospitare, a maggio 2024, l’AICE, la conferenza globale delle ZES e delle Zone Franche, il principale evento internazionale che riunisce responsabili politici, investitori, CEO, ed esperti di tutto il mondo per discutere le ultime tendenze, sfide e opportunità del settore. L’ultima parola spetta al board della World Free Zone Organization il prossimo 3 maggio a Dubai – che quest’anno ospita l’evento mondiale – a seguito dell’audizione del commissario straordinario del Governo della ZES Adriatica Puglia-Molise, ing. Manlio Guadagnuolo. Oggi ci sono circa 2.260 zone franche e oltre 4.500 Zone Economiche Speciali presenti in 140 paesi al mondo.
“È la prima volta che l’Italia si candida ad ospitare l’evento più importante del settore a livello mondiale – spiega il commissario governativo della ZES Adriatica Manlio Guadagnuolo, che ha presentato un corposo dossier per la realizzazione dell’evento 2024 a Bari – che diventa una straordinaria occasione per le otto zone economiche speciali italiane per far conoscere vocazioni, filiere produttive, asset strategici di queste aree e attrarre altri investimenti di players internazionali”. Non è un caso se a sostegno della candidatura si sono schierati il governo, con i ministri Giorgetti, Urso e Salvini, i governatori delle due Regioni Puglia e Molise, il sindaco di Bari, il presidente della Fiera del Levante, i vertici dell’Autorità Portuale e degli Aeroporti di Puglia, la Confindustria e Banca Intesa. Nella proposta di candidatura, particolare attenzione è stata dedicata ai temi degli investimenti ESG e delle infrastrutture sostenibili, secondo gli obiettivi dell’iniziativa global alliance of special economic zone.
La ZES Adriatica è diventata pienamente operativa nel settembre dello scorso anno e interessa circa 3.400 ettari di territorio tra Puglia (2.900 ettari, esclusa la provincia di Taranto) e Molise (500 ettari). Guadagnuolo si accinge ad allargare le aree e così soddisfare le richieste di altri investimenti. Un tesoretto di ulteriori 260 ettari in Puglia e 150 in Molise, dove ACC (Automotiv Cells Company), l’alleanza tra i gruppi Stellantis, Mercedes-Benz e Total Energies/Saft, è pronta a investire 2,34 miliardi per realizzare a Termoli una giga factory per la produzione di batterie per auto elettriche.
Ad attrarre i gruppi industriali è “la burocrazia amica delle imprese, capace di favorire sviluppo economico e occupazionale”. E’ bastato il tempo record di 6 giorni a LISA per ottenere l’autorizzazione unica per un progetto di logistica a Molfetta e 30 giorni a OVS per un polo tecnologico sulla rigenerazione di capi di abbigliamento a Bari. Proseguono anche gli investimenti pubblici, 83 milioni per le infrastrutture con 22 interventi su progetti esecutivi, 6 dei quali appaltati entro aprile e gli altri entro l’estate. La struttura commissariale, grazie alle semplificazioni burocratiche che garantisce, è corteggiata da diversi enti pubblici interessati a trasferire nelle mani del commissario i fondi del PNRR per la realizzazione di infrastrutture strategiche: è il caso dei 120 milioni per il collegamento tra il porto e l’Interporto di Bari e i 250 milioni del CIS Acqua per potenziare impianti idrici, fognari e di depurazione nell’area ZES.